Sindrome del tunnel carpale

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

La sindrome del tunnel carpale è un’affezione canalare diffusa (almeno 1 persona su 10 ha avuto dei sintomi riconducili ad essa) che interessa il nervo mediano a livello del canale del carpo, ovvero l'insieme di 8 ossa contenute nel polso. Costituisce circa il 90% delle sindromi da compressione nervosa e si manifesta con maggior frequenza nelle donne di media età (generalmente tra i 45 e i 60 anni).

I sintomi, che hanno una comparsa graduale (assenza di un evento scatenante), comprendono:
-Formicolio/intorpidimento a livello della mano e di pollice, indice e medio e parte dell’anulare. Questo disturbo può essere associato a dolore, solitamente descrivibile come sensazione di “scossa elettrica”, e può estendersi fino all’avambraccio. Tali affezioni si possono manifestare quando si tiene in mano un oggetto per un tempo prolungato (come il telefono o il volante dell’auto), quando si piega ripetutamente o si mantiene il polso in posizione piegata e nel corso della notte (probabilmente a causa della posizione mantenuta) disturbando la qualità del sonno spesso costringendo chi ne soffre ad alzarsi per scuotere la mano e cercare una posizione che allevi i sintomi;
- Riduzione della sensibilità delle prime tre dita e di parte dell’anulare;
- Debolezza e atrofia (riduzione dei volumi) dei muscoli della mano, in particolar modo dell’opponente e dell’adduttore breve del pollice con conseguente debolezza delle prese che, associandosi alla ridotta sensibilità, può portare a difficoltà nel tenere in mano gli oggetti, specie se di dimensioni ridotte.
- Pelle secca e gonfiore a livello di polso e mano.


La causa di questa sindrome è la compressione del nervo mediano per un aumento della pressione all’interno del tunnel carpale e può dipendere da:
- Ispessimento del legamento trasverso del carpo.
- Infiammazione, con edema, dei tendini e delle guaine tendinee dei muscoli flessori; questa è spesso dovuta a un uso eccessivo della mano in attività lavorative manuali ripetitive (come per dattilografi, pianisti, lavoratori al computer, operai che utilizzano martelli pneumatici o altri strumenti con vibrazioni sul palmo…)
- Patologie sistemiche con interessamento dei nervi periferici o formazione di edemi periferici (ad esempio diabete mellito, insufficienza renale e conseguente ritenzione di liquidi nei tessuti del corpo, ipotiroidismo)
- Esiti di fratture al polso o al carpo, con deformità osteoarticolare residua;
- Neoformazioni all’interno del tunnel carpale come lipomi, fibrolipomi e cisti articolari;
- Predisposizione ereditaria alla sindrome;
- Fattori ormonali (probabilmente l’aumento di estrogeni incrementa il rischio di STC sono nelle donne, in particolare se in età perimenopausale).

Una menzione a parte merita la STC della donna gravida i cui sintomi regrediscono successivamente al parto.
La compressione del nervo, indipendentemente dalla causa, porta alla sua irritazione e successiva infiammazione con conseguente alterazione della funzione del nervo che porta alla comparsa dei sintomi.


La diagnosi comincia con un’anamnesi accurata della storia clinica seguita dall’esame obiettivo che prevede la valutazione della forza, della sensibilità e la ricerca dell’elicitazione dei sintomi a seguito della compressione del canale o con l’estensione di polso mantenuta a pugno chiuso. Tuttavia, per avere una conferma diagnostica, sono necessari degli esami neurofisiologici che ricerchino segni neurogeni limitati al territorio della mano innervato dal mediano e, soprattutto, un rallentamento della velocità di conduzione nervosa, a questo scopo l’esame elitario risulta essere l’elettroneurografia (ENG).
Negli stadi iniziali il trattamento può essere conservativo e comprendere:
- L’applicazione di tutori o polsiere per mantenere il polso in posizione di riposo (sia durante il lavoro che di notte);
- La correzione delle posizioni o dei movimenti causanti il disturbo;
- L’applicazione di ghiaccio sul polso ripetuta 3-4 volte al giorno per 15-20 minuti a utilizzo;
- La fisioterapia, la quale, grazie a metodiche manuali, esercizi di stretching e di mobilità permette di ridurre la tensione sulle strutture tendinee che possono essere la causa della compressione;
- L’utilizzo di terapie fisiche come la laserterapia, la tecarterapia o la tens, le quali, incrementando la vascolarizzazione e l’ossigenazione dei tessuti, permettono una riduzione dello stato infiammatorio con conseguente riduzione dei sintomi.
- L’assunzione di antiinfiammatori o iniezioni di corticosteroidi;
- La gestione farmacologica della malattia sistemica scatenante (se presente).

In caso di sintomi importanti presenti da più di 6 mesi, di segni di denervazione o di fallimento del trattamento conservativo risulta necessario ricorrere alla decompressione chirurgica. Questo intervento (a cielo aperto o in artroscopia) viene eseguito solitamente in regime di day-hospital, avviene in anestesia locale e prevede un allargamento del tunnel carpale attraverso la sezione del legamento trasverso del carpo che costituisce il “tetto” del canale. A seguito dell’intervento è necessario mantenere il polso bendato solitamente per un paio di giorni, dopo i quali è possibile indossare un tutore protettivo e cominciare la riabilitazione specifica, necessaria per recuperare la piena funzionalità del polso.
La prognosi è generalmente favorevole con ridotto rischio di ricadute, tuttavia è influenzata dalla precocità della diagnosi, la tempestività del trattamento e della correzione delle abitudini dannose e, non ultima, l’anatomia del polso.


Per prevenire i disturbi può risultare utile:
Ridurre la forza e modificare le prese che si eseguono ripetutamente (per esempio utilizzare una penna con un diametro maggiore se si scrive molto);
Migliorare la postura generale del corpo prestando particolare attenzione alla posizione del polso, soprattutto sulla postazione di lavoro;
Prendersi (quando possibile) delle piccole pause per consentire al polso di riposare (molto importante in presenza di attività lavorative che richiedono molta forza o l’esposizione a vibrazioni).

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