Epitrocleite

EPITROCLEITE
Chiamata anche “gomito del golfista” per la frequente associazione della patologia alla pratica del golf, l’epitrocleite è una patologia infiammatoria a carico dei tendini flessori del polso e delle dita, che si inseriscono sull’epitroclea omerale, zona interna e mediale del gomito. Colpisce maggiormente gli uomini tra i 40 e i 50 anni.

La sintomatologia si presenta con dolore nel lato interno del gomito, amplificato dai movimenti di flessione di gomito, polso e dita e dalla pronazione dell'avambraccio, come ruotare una maniglia, stringere la mano di qualcuno; rigidità articolare accompagnata da scrosci articolari; sensazione di  debolezza a livello di polso e mano e in casi più gravi intorpidimento e formicolio lungo tutto l'avambraccio fino alle dita, principalmente anulare e mignolo, per compressione del nervo ulnare che scorre lungo i flessori del polso.
Il continuo e ripetuto sovraccarico dei muscoli flessori causerà un aggravamento dei sintomi e dello stato di flogosi. Laddove non venga attuato un trattamento adeguato e tempestivo, l’epitrocleite può degenerare in una tendinopatia cronica con lesione e degenerazione del tendine.

La causa dell’epitrocleite è il sovraccarico funzionale della muscolatura flessoria e pronatoria dell'avambraccio. La ripetuta, specie se con movimenti errati, ed eccessiva sollecitazione di questi muscoli causa infiammazione e dolore. Colpisce in particolar modo chi fa attività lavorative pesanti, come manovali e muratori, chi usa il martello pneumatico, chi lavora con le imprese di pulizie; colpisce inoltre chi pratica sport come golf, tennis, bowling, lancio del giavellotto, baseball, sollevamento pesi con bilancieri e uso di sbarre per le trazioni, con maggior rischio per chi utilizza attrezzature inadeguate (peso e grandezza dell'attrezzatura sportiva e precisione del gesto sono fondamentali per ridurre gli infortuni).
Spesso la causa del dolore, invece, è a monte. La concomitanza di dolori al tratto cervicale deve fare insospettire: una cervico-brachialgia con interessamento delle ultime vertebre cervicali (C7-D1) può generare una sindrome radicolare dolorosa lungo il decorso del nervo ulnare, con dolore proprio alla zona interna del gomito.

La diagnosi è clinica: test provocativi e localizzazione del dolore permettono una rapida diagnosi. La riadiografia può evidenziare artrosi del gomito o calcificazioni; l'ecografia mette in luce eventuali lesioni tendinee.
Fondamentale, per la diagnosi differenziale, è un'accurata valutazione del tratto cervicale, per escludere una radiculopatia cervicale.

Il trattamento dell’epitrocleite è di tipo conservativo. Indispensabile il riposo funzionale del gomito, con la sospensione, laddove possibile, delle attività sportiva e lavorativa che hanno provocato il dolore e che ne aumentano l'intensità; utile l'uso del ghiaccio a cicli di 15 minuti più volte al giorno, l'utilizzo di un tutore notturno morbido che tenga il gomito in leggera flessione, in modo da non sollecitare i muscoli e il nervo infiammato.
Se impossibilitati al riposo funzionale, una fasciatura compressiva appena al di sotto del gomito può alleviare i sintomi durante gli sforzi (fate attenzione a non comprimere il nervo, se aumenta il formicolio alle dita allentate la fasciatura).
Un grande sollievo dal dolore si ottiene con le terapie fisiche: laserterapia, tecarterapia, ultrasuonoterapia e tens. Aumentano la vascolarizzazione e l'ossigenazione dei tessuti, favorendo l'assorbimento dell'infiammazione e la riparazione dei tessuti in caso di lesioni tendinee.
Il massaggio trasverso del tendine e la massoterapia della muscolatura contratta flessoria e pronatoria riducono le rigidità articolari e la sensazione di intorpidimento dell'avambraccio.
L'utilizzo del taping neuromuscolare, posizionato correttamente da un professionista abilitato, mette la muscolatura in “scarico”, sostenendola durante i movimenti.
Dopo la risoluzione dell’infiammazione è importante ripristinare un corretto schema motorio: il fisioterapista stila un programma di esercizi mirati al rinforzo dei muscoli deboli (estensori), stretching dei muscoli accorciati (flessori), esercizi propriocettivi sull'attivazione muscolare e sulla manualità fine della mano.
In caso di calcificazioni o artrosi è indicato un ciclo di 3 sedute di onde d'urto, che può essere ripetuto.
Casi più gravi richiedono iniezioni locali di corticosteroidi, nonostante si tenda a evitare questo approccio per i possibili effetti collaterali correlati.

gomito

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