Epicondilite
EPICONDILITE
L’epicondilite, detta anche “gomito del tennista” per la frequente associazione con la pratica del tennis, è una patologia infiammatoria localizzata a livello dell’epicondilo laterale dell’omero, zona di inserzione dei muscoli estensori del polso. L'infiammazione è principalmente a carico del tendine del muscolo estensore radiale breve del carpo.
Il primo sintomo che si avverte è un dolore localizzato nella regione laterale del gomito, che tende a peggiorare nel corso delle settimane, irradiandosi nella parte esterna dell’avambraccio e distalmente verso il polso. Con il tempo il dolore causa impotenza funzionale, quindi diminuizione della forza nella presa e nel sollevamento di oggett anche piccoli. Movimenti come estensione di polso e prono-supinazione dell’avambraccio (per esempio aprire una porta con la maniglia, svitare il tappo di una bottiglia e versarne il contenuto) peggiorano i sintomi.
La causa è generalmente il sovraccarico funzionale, ovvero l'uso ripetitivo e continuato nel tempo dell’articolazione del gomito e del polso. Il sovraccarico coinvolge la muscolatura estensoria di polso e dita della mano, da cui ne consegue una tendinopatia inserzionale dell’epicondilo. Il prolungarsi dell'infiammazione può causare esacerbazione della sintomatologia dolorosa anche a riposo e irradiazione della stessa lungo l’avambraccio.
Gli sport che possono scatenare l'infiammazione sono il tennis e il sollevamento pesi.
Le attività lavorative e di vita quotidiana che possono provocare l'epicondilite sono martellare, tagliare la legna, usare il computer, sollevamento e movimentazione di carichi, avvitare e svitare, imbiancare e tutte le attività che coinvolgano il braccio in movimenti di pronosupinazione e estensione.
La diagnosi è clinica, effettuata da un medico fisiatra o ortopedico attraverso test specifici ed esame fisico di cervicale, spalla, gomito e polso.
Se necessario lo specialista richiederà indagini strumentali di approfondimento: radiografia per sospetto di artrosi, calcificazioni tendinee, microfratture; ecografia per valutare eventuali lesioni tendinee, calcificazioni e infiammazioni delle strutture connettivali peritendinee; tac e rinonanza magnetica per escludere altre patologie.
E' importante che venga effettuata una corretta diagnosi poiché i suddetti sintomi sono riferibili anche ad altre patologie quali: radiculopatia cervicale, coinvolgimento del nervo radiale da compressione, osteocondrite del capitello radiale, piccoli focolai di frattura del capitello radiale e artrosi omero-radiale.
Una volta ottenuta la diagnosi il medico specialista stilerà il programma terapeutico.
Il trattamento è mirato inizialmente alla diminuzione del sintomo. Il primo rimedio al dolore è il riposo, specialmente dall’attività che ha scatenato l’infiammazione. Se non è possibile, è consigliato l'uso di un tutore durante l'attività lavorativa e/o sportiva. Il ghiaccio, è molto utile sopratutto nella fase acuta.
Le terapie più idonee sono:
-Onde d'urto, sopratutto in presenza di calcificazioni
-Tecarterapia
-Ultrasuoni
-Laser
-Tecniche di terapia manuale, manipolazioni e massoterapia dei tessuti molli coinvolti.
Il paziente viene poi educato a esercizi specifici per il ripristino di un corretto movimento senza dolore, esercizi di rinforzo muscolare e di stretching.
Per il trattamento di forme particolarmente gravi di epicondilite può essere preso in considerazione il trattamento infiltrativo di corticosteroidi.
Se dopo un anno di terapia conservativa i sintomi non migliorano il paziente, consigliato da uno specialista, può valutare l’approccio chirurgico.
gomito
gomito del tennista
tutore per epicondilite
Radiculopatia cervicale
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