Plagiocefalia

La plagiocefalia o testa piatta è lo schiacciamento di una zona della testolina del neonato, in genere la parte posteriore e/o laterale.
La forma più conosciuta di plagiocefalia è quella posizionale, ovvero dovuta al mantenimento di una stessa posizione della testa del bambino nel tempo; in questa circostanza la pressione esercitata dall’esterno sulla testolina, che è estremamente morbida alla nascita, va a deformare le ossa del cranio.

Diverso è il discorso in caso di craniostenosi, causata da una precoce chiusura di una o più suture craniche; le suture, in condizioni fisiologiche si mantengono pervie fin oltre la lattazione per consentire una adeguata espansione dell’encefalo.

Consigli utili
È importante che il neonato mantenga la posizione a pancia in su (come indicano le linee guida per la SIDS) durante il sonno nell’arco del primo anno di vita, ma sono consigliati alcuni piccoli accorgimenti per prevenire la plagiocefalia: alternare la posizione della testa durante la giornata, posizionare il bambino quando è sveglio a pancia in giù (TUMMY TIME), alternare il braccio con cui si sostiene il bambino durante l’allattamento che sia materno o artificiale.

Trattamento
Il trattamento osteopatico, come evidenziato da diversi studi scientifici, risulta essere un valido aiuto in caso di plagiocefalia posizionale. L’osteopata attraverso tecniche molto dolci, non invasive per il neonato, interviene sulle strutture craniche al fine di normalizzare la base cranica, l’asse cranio sacrale anche in relazione al bacino, le membrane craniche e le suture craniche. Non verrà valutato solo il cranio ma anche strutture come cervicale, torace, diaframma e colonna in toto per ristabilire la simmetria e la mobilità di tutto il sistema e per permettere al bambino di svilupparsi e muoversi nel modo più fisiologico possibile.

Problematiche legate alla patologia
La deformazione cranica inoltre può generare compressioni meccaniche su alcuni nervi cranici (nervo vago, ipoglosso, glossofaringeo) che possono causare coliche addominali, rigurgito, reflusso gastroesofageo, difficoltà di deglutizione e suzione, irritabilità e disturbi del sonno, quindi è anche possibile col trattamento osteopatico migliorare queste condizioni.

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